Gratis alla Reggia, è polemica
Le iniziative della Settimana della Cultura. Per gli operatori una jattura nei mesi di massima affluenza,
CASERTA— La XII edizione della Settimana della Cultura si svolgerà, quest’anno, dal 16 al 25 aprile. L’ormai tradizionale manifestazione, organizzata dal Ministero per i beni culturali, apre gratuitamente, per dieci giorni, tutti i luoghi statali dell’arte: monumenti, musei, aree archeologiche, archivi, biblioteche. Come accadrà anche a Caserta. L’iniziativa, certamente apprezzabile per l’obiettivo che si prefigge (avvicinare il pubblico al patrimonio artistico e architettonico anche attraverso l’organizzazione di eventi e appuntamenti diffusi su tutto il territorio) lo è meno dal punto di vista economico. Questo il parere di Alessandro Tartaglione, uno dei responsabili di Arethusa, la società di servizi aggiuntivi della Reggia di Caserta, che gestisce anche la biglietteria. «Mi sembra che le date individuate siano poco opportune» dice Tartaglione.
«Questo di aprile è, infatti, il periodo nel quale, solitamente, registriamo il maggior numero di visitatori. Un afflusso che porterebbe introiti consistenti. Entrate da non disdegnare, vista la grave crisi finanziaria e la penuria di fondi che rendono complessa la gestione e la cura del patrimonio monumentale. Dunque, consentire l’accesso gratuito proprio in quei giorni, risulta inutilmente dispendioso. Senza contare — aggiunge Tartaglione— che questo genere di iniziative appare inefficace anche dal punto di vista dell’incremento delle presenze». Insomma, secondo Tartaglione, la Settimana della cultura, ha dimostrato, dopo dodici edizioni, di non essere una efficace strategia di promozione. «Sono tantissime le persone che visitano il monumento nei mesi primaverili. E non hanno bisogno di alcun incentivo per scegliere il capolavoro vanvitelliano» sottolinea.
«Senza contare che tali iniziative sono state addirittura criticata dagli stessi turisti, soprattutto stranieri. Ricordo che lo scorso anno — racconta Tartaglione— arrivò una comitiva di visitatori statunitensi, pronti a fare il biglietto. Quando dicemmo loro che l’ingresso era gratuito, rimasero increduli e perplessi. Pensavano ad uno scherzo. "Come è possibile non pagare per vedere questa meraviglia?" ci chiese uno di loro in un italiano approssimativo. E un altro pretendeva di lasciare dieci dollari. "Fatene quel che volete, ma io devo pagare" insisteva. Se ne andò brontolando: "Ah, questi italiani!". Come dire: avete un giacimento di petrolio e non sapete estrarlo». Da qui, la proposta di Tartaglione. «Perché non organizzare la Settimana della Cultura, in periodi turisticamente improduttivi? Per esempio, febbraio e marzo solitamente lenti e inerti. Allora sì che l’ingresso gratuito al monumento potrebbe costituire un utile strumento per spingere più persone a visitarlo e, dunque, a fermarsi a Caserta».
Anche gli operatori turistici, dal canto loro, si mostrano poco interessati all’iniziativa. «Non è così che si portano turisti in città» dice Francesco Marzano. «Abbiamo valutato, cifre alla mano, che l’80 per cento delle presenze alberghiere si registrano grazie al turismo congressuale e sportivo. Almeno fino a che non si attuerà una seria politica turistica capace di programmare a lungo termine». Comunque, conveniente o no, la Settimana si farà e già enti e istituzioni sono al lavoro per organizzare gli eventi che la caratterizzeranno. A cominciare dalla Soprintendenza ai Beni architettonici di Caserta. Tante le iniziative in programma. Fra le altre, l’appuntamento «Terrae Motus…in famiglia» a cura del servizio educativo. Una proposta per avvicinare i bambini, ma anche i loro genitori, alla conoscenza della collezione di Lucio Amelio, esposta nelle retrostanze dell’appartamento storico.
I bambini e i loro accompagnatori visiteranno i capolavori della raccolta guidati da storici dell’arte. Al termine del percorso troveranno fogli e matite per esprimere a loro modo le suggestioni provate durante la visita. Altro appuntamento, la presentazione di un libro dedicato a Margherita Asso, studiosa e responsabile del patrimonio artistico del casertano. Ma il momento clou della Settimana sarà la presentazione al pubblico della Castelluccia e dell’accurato restauro filologico che ha interessato sia gli interni che gli esterni dello splendido edificio nascosto nella fitta vegetazione del parco reale.
Durante la Settimana si potranno, inoltre, visionare documenti conservati sia nell’archivio storico che nell’ufficio catalogo. Anche le pro loco stanno elaborando il loro programma con il supporto dei funzionari della Soprintendenza mobilitati per la riuscita dell’evento. Mentre il comune di Caserta è in procinto di ultimare la programmazione della Settimana della Cultura quasi interamente dedicata al libro.
Lidia Luberto
(ultima modifica: 04 marzo 2010)
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